23. La Dea Madre e il Leone

La Dea Durga sul Leone
 A cura di Maria Shakti Devi


“Alcuni studiosi sono del parere che l'iconografia della Dea che cavalca un leone sia inizialmente stata introdotta dai sovrani Kushana che adoravano Nana, una variante dell'Ishtar mesopotamica, o dell'Anahita persiana.” (Prof. Karthik Mishra)

L'impero dei Kushana durò circa dal I al III secolo d.C. e fu uno Stato sovranazionale che, al suo apice (dal 105-250 d.C. circa), si estendeva dal Tagikistan al Mar Caspio e all'Hindukush (Afghanistan), e fino alla valle del Gange, inglobando parte dell'Asia centrale e dell'Hindustan. Venne fondato dalla tribù cinese degli Yuezhi, provenienti dall'attuale Xinjiang. Ebbero contatti diplomatici con l'Impero Romano, l'Impero Persiano e la Cina, e furono a lungo al centro degli scambi tra oriente e occidente. Governò anche su molti seguaci indiani dell’Arya Santana Dharma residenti nell’Hindustan.

Scrive Kartik Mishra in “Why does the Goddess Durga ride on a lion? 

La Dea Nana dell'antica Battriana

 “!Per comprendere la confluenza iconografica fra due divinità geograficamente alquanto distanti iniziamo a descrivere gli attributi della Dea Nana, (chiamata nel dialetto greco dei Kushana: Νανα, Ναναια, Ναναϸαο) divinità femminile kushana dall'antica Bactriana, quindi una variante della Amma Nana pan-Asiatica, fusione dell'Inanna-Ishtar sumero-babilonese nella sua forma kushana con la divinità persiana e zoroastriana Harahuati Aredvi Sura Anahita. Tale similitudine iconografica era alquanto comune fra le Divinità adorate dai Kushana. I territori dell’Impero Kushana comprendevano le regioni di lingua iraniana di Sogdiana, Ferghana, Bactriana, Arachosia, Gandhara, Taxila e il territorio indiano della regione di Mathura. Immagini della Dea Nana sono state ritrovate in Afghanistan, Tagikistan, Uzbekistan e Pakistan nord-occidentale. Le rappresentazioni di Nana sono conosciute in Afghanistan fino al VI e V secolo a.C. In Afghanistan e Pakistan il nome della Dea è mutato in Nawi, che nella lingua pashtu contemporanea significa “sposa”. 

“Il nome Nana è attestato su monete di Sapadbizes, un re del I sec a.C. originario della Scizia, il cui dominio precede immediatamente quello dei Kushana. In questo caso Nana è raffigurata nella sua forma zoomorfa come un leone. Nana poi riappare due secoli più tardi su monete e sigilli degli Imperatori Kushana, come avviene con Kanishka I verso la metà del II secolo d.C.  L'iscrizione fatta scolpire in lingua bactriana e greca da Kanishka I a Rabatak (nell’attuale Afghanistan) invoca la Dea con tratti guerrieri, poiché viene lodata come Dea della guerra assisa e scortata da un Leone. Fu al contempo adorata come Dea della fertilità, della saggezza e, e delle acque (in particolare quello del fiume Indo, chiamato Harahuati nell'Avesta e posto sotto la protezione della Dea Aredvi Sura Anahita.”

La Dea Nana di origine centroasiatica, se da un lato anticipa l’elemento guerriero che troviamo come costante nella Dea Durga adorata dagli Hindu, dall’altro riprende quella coincidenza fra Dea dell’amore e Dea della guerra che da caratterizza l'Inanna-Ishtar sumero-babilonese. 

Quanto al ruolo della Dea Nana e della sua cavalcatura ferina, riportiamo parte dell’introduzione dell’archeologo indiano B.N. Mukherjee nella sua monografia numismatica “Nana on Lion” (edito da “The Asiatica Society, Calcutta”):

“La presenza della celebre Dea babilonese-sumerica Nana su diverse monete dell'Impero Kushana è un fatto ben noto. Così lo è anche la sua identificazione con l'antica divinità accadico-assira Ishtar e con la Dea Persiana Anahita. Anahata (o Anahita), il cui culto forse non era tanto antico quanto quello di Ishtar o di Nana, è descritta in un'epigrafe di Susa in cui viene invocata da Artaserse II Mnemone (405-3358 a.C.). Secondo l’astrologo babilonese Benosso (35 - 270 a.C. circa) lo stesso Shahinshah achemenide avrebbe eretto statue di Afrodite-Anahita nei Templi delle grandi città del suo Impero, fra cui Bactria. Ella è anche raffigurata a Palmyra su tavolette votive di argilla mentre alcuni sigilli lì rinvenuti contengono l’immagine di Ishtar. (...)”.

 Ishtar

Questi dati attestano la diffusione del culto di Nana e delle Divinità a Lei assimilate in determinate aree dell’Asia nei secoli precedenti la diffusione del cristianesimo. Il culto della Dea Nana babilonese e della originaria Ishtar assira testimoniano la popolarità di Nana e anche delle altre Dee assimilabili in alcune parti dell'Asia nei secoli antecedenti all’inizio dell'era cristiana. Questo culti oggi sono estinti, mente il culto di Durga è invece ancor oggi molto popolare e praticato quotidianamente in India.

Le testimonianze cui abbiamo fatto riferimento indicano l'esistenza di culti femminili e di Anahita stessa nei territori successivamente inclusi nell'Impero Kushana e in località confinanti, come Palmyra, che erano importanti centri di sosta carovaniera negli scambi commerciali fra Roma con l'Oriente, relazione di che i Kushana migliorarono e incrementarono.

Ecco in che modo Nana (ossia Anahita, Ishtar e Durga) sono state anticamente adorate in alcune regioni incorporate nell'Impero Kushana.

La sua frequenta presenza su diversi tipi di monete può alludere alla sua popolarità in una parte della vasta area del Subcontinente Indiano, in quanto il culto di questa importante Dea asiatica ai impose sia entro il Dharma Hindu che presso la sua ancella, l'arte indiana

 Nana

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