Yogini Oracles and Tarots: Weird Western New Age in Hirapur Yogini Temple (Italian only)
Riceviamo da un nostro caro amico e confratello questa sarcastica riflessione su new age e templi indù delle 64 Yogini. Lungi dall'essere una requisitoria religiosa, è di contro uno riflettere ironico e amaro sull'ormai dilagante neo spiritualismo di origine nord americana, in cui tutto viene frullato e riproposto per una superficiale, individualistica e personale fruizione. Si tratta di un prodotto confezionato dalle ultime, provinciali epigoni di una ormai presunta "spiritualità femminile" , cioè di un pensiero in cui dualisticamente - ma soprattutto in una modalità molto infantile - si oppone a un Dio-Padre (che è già un infantilismo metafisico) una Grande Madre, relegando il divino a categorie umanizzate, semplicistiche e profondamente materialiste e anti-metafisiche...
Da molti anni mi reco in india, in particolare in Orissa, per seguire le ottime lezioni di Vedanta presso il Govardhan Math di Puri. In tutti i miei viaggi mi sono fermato più volte ad Hirapur, piccolo villaggio vicino a Bhubaneswar, per portare regolarmente i miei omaggi al vecchio brahmana del tempio delle Yogini, padre dell’attuale, che era persona assai istruita e sensibile ai temi del tantrismo shakta. All’epoca il piccolo e antico Tempio circolare, non ancora preso d’assalto dai turisti, emanava un’atmosfera autentica e vibrante che non potrò mai dimenticare. Negli anni successivi, potendo ulteriormente viaggiare, ebbi modo di visitare sia il tempio delle Yogini di Khajuraho (prima dell’attuale riassetto) e quello di Ranipur-Jharial, sempre con grande rispetto per luoghi così carichi di potenza e, soprattutto, di sapienza. Potete quindi immaginare il mio candido stupore quando, pochi mesi fa, nel fare una ricerca sui templi delle Yogini, mi sono imbattuto in curiose, bislacche e strampalate rielaborazioni occidentali di un presunto “culto yogini”, all’uopo accompagnate da “tarocchi ed oracoli”, privi di qualsivoglia rapporto con la tradizione hindu, quanto volgarmente commerciali e grottesche. Fu così che scoprii, navigando in rete, che gruppi di signore e signori, nello stile del più banale gruppo di vacanze organizzate, avevano percorso in lungo e largo tutta l’India, visitando metodicamente ogni tempio delle Yogini. Lungi dal mostrare una vera conoscenza di una delle tradizioni più profonde e trasmutative della disciplina Yoga, i suddetti gitanti, capeggiati da intraprendenti signore, si mostravano nei video in atteggiamenti pseudo-meditativi e ritualistici, chiaramente improvvisati e raffazzonati alla meglio, di cui ovviamente non hanno resistito a lasciarci ampia documentazione foto e video. Come se non bastasse nei video anzidetti, oltre a trovare queste parodie di una sedicente “pratica yogini”, ci troviamo signore che di fronte alle divinità del Tempio si spalmano creme solari ai piedi, che indossano le sari vestendosi nel tempio stesso e sedendosi al posto delle murti. Il tutto ovviamente è condito dall’ormai immancabile mazzo di “tarocchi oracolari” dedicati alle Yogini, emblema della New Age nostrana più pacchiana e commerciale, i cui video invadono prepotentemente la rete, in barba a quel sentire riservato e silenzioso che è tipico della vera pratica Yoga.
Da molti anni mi reco in india, in particolare in Orissa, per seguire le ottime lezioni di Vedanta presso il Govardhan Math di Puri. In tutti i miei viaggi mi sono fermato più volte ad Hirapur, piccolo villaggio vicino a Bhubaneswar, per portare regolarmente i miei omaggi al vecchio brahmana del tempio delle Yogini, padre dell’attuale, che era persona assai istruita e sensibile ai temi del tantrismo shakta. All’epoca il piccolo e antico Tempio circolare, non ancora preso d’assalto dai turisti, emanava un’atmosfera autentica e vibrante che non potrò mai dimenticare. Negli anni successivi, potendo ulteriormente viaggiare, ebbi modo di visitare sia il tempio delle Yogini di Khajuraho (prima dell’attuale riassetto) e quello di Ranipur-Jharial, sempre con grande rispetto per luoghi così carichi di potenza e, soprattutto, di sapienza. Potete quindi immaginare il mio candido stupore quando, pochi mesi fa, nel fare una ricerca sui templi delle Yogini, mi sono imbattuto in curiose, bislacche e strampalate rielaborazioni occidentali di un presunto “culto yogini”, all’uopo accompagnate da “tarocchi ed oracoli”, privi di qualsivoglia rapporto con la tradizione hindu, quanto volgarmente commerciali e grottesche. Fu così che scoprii, navigando in rete, che gruppi di signore e signori, nello stile del più banale gruppo di vacanze organizzate, avevano percorso in lungo e largo tutta l’India, visitando metodicamente ogni tempio delle Yogini. Lungi dal mostrare una vera conoscenza di una delle tradizioni più profonde e trasmutative della disciplina Yoga, i suddetti gitanti, capeggiati da intraprendenti signore, si mostravano nei video in atteggiamenti pseudo-meditativi e ritualistici, chiaramente improvvisati e raffazzonati alla meglio, di cui ovviamente non hanno resistito a lasciarci ampia documentazione foto e video. Come se non bastasse nei video anzidetti, oltre a trovare queste parodie di una sedicente “pratica yogini”, ci troviamo signore che di fronte alle divinità del Tempio si spalmano creme solari ai piedi, che indossano le sari vestendosi nel tempio stesso e sedendosi al posto delle murti. Il tutto ovviamente è condito dall’ormai immancabile mazzo di “tarocchi oracolari” dedicati alle Yogini, emblema della New Age nostrana più pacchiana e commerciale, i cui video invadono prepotentemente la rete, in barba a quel sentire riservato e silenzioso che è tipico della vera pratica Yoga.
Come se non bastasse a questi
video se ne è aggiunto recentemente uno ancor più esilarante girato nel tempio
delle Yogini di Hirapur. Sembra che esista una vera mania di mescolare le
Yogini a presunti tarocchi oracolari, cioè una tradizione che risale ai
primordi della Tradizione Arya con un gioco divinatoria originario dell’Europa
medievale! Un’altra signora si presenta acconciata
in un modo a dir poco bizzarro, ruotando un tamburello “nuovo strumento
oracolare” e saltellando da presunta sciamana attorno ai suoi disegni degli
ormai immancabili “tarocchi delle Yogini”, che stanno impestando la rete con
foto, video, seminari a pagamento e quant’altro si possa ricollocare nel
terrifico calderone della New Age e della spiritualità “a seminari a pagamento”
e accessibile sul Web. Ovviamente le signore, se non altro consapevoli di
qualche limite dovuto alla decenza intellettiva, ci ragguagliano che trattasi
semplicemente dei loro “lavori artistici”. Peccato che, facendoci un giretto su
facebook ed altro, non mancano i loro seminari a pagamento su Yogini e tarocchi( ???), aspetto che tradisce ben
altro uso delle loro opere d’arte...Una di loro ci propone anche una sua
traduzione inglese della commentario di un Pandit indiano al Kaulajñananirnaya.
Non possiamo che restare sgomenti dinanzi alle capacità con cui un testo così
complesso, che richiederebbe ad uno studioso qualificato anni di duro lavoro
per passare ad una traduzione in una lingua occidentale, sia stato invece così
velocemente digerito da questa signora… saranno questi i “poteri occulti delle
Yogini”?
Potete forse immaginare il mio
stupore dinanzi a tutto questo: durante i miei anni di apprendimento dello Yoga
in India, la pratica delle Yogini mi è sempre stata descritta come una tra le
più complesse e trasmutative, che richiedeva una vasta conoscenza delle kriya e
delle energie sottili del corpo del praticante. Pratica di vera e propria
alchimia interiore, veniva eseguita non tanto con l’aspetto antropomorfo (che è
l’unico che queste signore sembrano vedere nei loro tarocchi) quanto con la
conoscenza dei singoli yantra relativi alla pratica, il che non ha niente a che
vedere con queste raffigurazioni gridate, grottesche e confusionarie che
portano in sé il solo marchio dell’avidya.
Molti mi hanno chiesto come sia
possibile che queste signore facciano il loro porco comodo all’interno di un
tempio hindu. Immaginate che è come se si entrasse nel tempio di Iside a Pompei
e ci si mettesse a ballare intorno ad un mazzo di tarocchi: prontamente la
sovrintendenza interverrebbe o, ancor meglio, vi chiamerebbero il 118. Ed è
proprio questo l’aspetto di queste ridicole signore che mi ferisce molto: da
una lato c’è il loro approfittare di una certa ancora ingenuità dei sacerdoti
di questi templi rispetto alla logica commerciale della New Age (che ancora i
brahmana che vivono in aree rurali non
riescono chiaramente ad identificare). Dall’altro, per chi non lo sapesse, in
India si lasciano nei Templi delle offerte proporzionali ai riti che si
richiedono. Perciò non crediate che queste signore siano “guide spirituali” o “essere
prescelti”. Con un cattivo uso karmico dell’opportunità di andare in India a
visitare questi Templi, hanno pagato per l’uso del Tempio, come ho potuto
personalmente appurare da un mio dialogo con l’attuale sacerdote di Hirapur.
Rendetevene conto…
C’è un altro aspetto che trovo
davvero deviante: tenere seminari di presunta spiritualità a pagamento, miserevole
abitudine che le sedicenti “guru” o “sciamane” nostrane sembrano aver mutuato
dalle loro maestre americane, è quanto di più estraneo ad un vero insegnamento
tradizionale. Quando vado dal Jagadguru Shankaracharya per seguire le sue lezioni
di Vedanta nessuno mi chiede di pagare. Nel Vedanta si insegna che vendere gli
insegnamenti per denaro crei pesantissimi fardelli karmici. Si lasciano solo
delle offerte volontarie per il mantenimento del monastero, proporzionali alle
proprie capacità. Insomma, nulla a che vedere con chi fa dell’essere
pseudo-guru o pseudo-sciamana la sua principale fonte di reddito…
Vorrei chiarire inoltre che non c’è
nulla di errato nell’ispirarsi a Yogini e divinità hindu per un’opera artistica:
pregevoli artisti, danzatori e danzatrici classici offrono danze tradizionali
in questi Templi alle divinità, ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con le rielaborazioni
neo-spiritualiste e New Age delle sciamane taroccare.
A tutti coloro che desiderano
seguire queste pratiche di “Tarocchi e oracoli delle Yogini” posso solo, con
grande compassione, dare due spunti di riflessione: riflettete sul loro infantilismo
manifesto e sullo stato di appropriazione egoica che traspare da questi lavori.
In particolare, in un’opera che sia di vera trasmutazione spirituale, si entra a
mani nude e a mani nude se ne esce. Non si entra in un tempio Yogini per
sentirsi una Yogini, perché non ci dovrebbe essere più un “io”; non si visitano
questi luoghi per sedersi arrogantemente al posto delle murti, per atteggiarsi come
presunta sciamana e benedire i propri stessi disegni, esaltando l’io e il mio.
Si dovrebbero avvicinare questi luoghi solo per andare verso il Silenzio, unico
profumo che permane dopo che ogni residuo di identificazione verrà dissolta…
Domanda: Le Yogini non erano quelle donne che nel Tempio praticano l'amore sessuale tantrico ? Non era stato vietato di darsi loro alla prostituzione sacra ? E' vero che tali pratiche avvengono ancora in alcuni circoli o clubs Hinduistici di Tantrismo negli Stati Uniti d'America?. Dommanda di Sandro Prada a Massimo Shankar./4.1.2016
RispondiEliminaSandro, non bisogna confondere le Yogini con le Sadir del Dasi-attam o con le Devadasi dei Templi. Le Yogini non sono né sacerdotesse umane, né Dee, ma sono le 64 (8 X 8) potenze energetiche (Shakti) che si manifestano cingendo circolarmente Shiva nella forma di Bhairav. Il culto delle Yogini ridesta i 64 Lingam (falli) di Bhairav nelle Yoni (uteri) delle 64 Yogini, ma vallo a spiegare alle seguaci della New Age americane che pensano all'adorazione delle Yogini come un culto proto-femminista della Grande Madre riservato alle donne...
Eliminaahhhhhhhhhh!! Divertentissimo - e profondissimo - articolo! Grazie! Certo l'Autore dimentica di aggiungere un particolare importante: in rete esiste un libro intitolato "La danza delle Yogini - Il Tempio di Hirapur" sui cui contenuti io, che sono un indologo, è meglio che non mi pronunci. Basti dirvi che la medesima casa editrice pubblica anche i seguenti testi: "L'oracolo della strega tradizionale", "I tatuaggi della Dea", "i Segreti del dottore dell'occulto" ed altre amenità che vi invito a visionare....
RispondiEliminaGrazie Aditi Devi del tuo fondato ed ironico commento: ci aiuta a sorridere di quanto in condizioni ordinarie dovrebbe invece indurci al pianto...
EliminaVi ringrazio di averci spedito l'articolo, dato che siamo stati tra i primi in Italia ad occuparci del tempio di Hirapur tramite un progetto di arti visive (fotografia, danza classica e pittura Tala Patta). Onestamente non sapevamo davvero nulla di tutto questo e siamo basiti.
RispondiEliminaBasiti anche noi ed il minimo che abbiamo potuto fare è chiedere alla Vishwa Hindu Parishad ed all'Arya Samaj India di scrivere al Archaeological Survey of India, chiedendo di impedire che simili profanazioni dei templi antichi non abbiano a ripetersi
RispondiEliminakya milan mein bhi aryasamaj society hai ?
RispondiEliminado you have aryasamaj in milano
No, presently the only seat of Arya Samaj in Italy is in Rome.
RispondiEliminaGuardi, le volevamo raccontare che stiamo allestendo una mostra con le pitture originali delle maestranze del tempio di Hirapur. Il nostro segretario ci ha fatto notare come questi oracoli e tarocchi delle yogini abbiamo invaso la rete, con ridicoli post sui viaggi nell'India tantrica, l'Orissa del tantra e ridicole dissertazioni su yogini e tarocchi. Tutta questa operazione rivela solo spirito di appropriazione e degrado di contenuti yogici a livello di cartomanti, taroccari new age, sciamani di provincia e spiritualità da week end...
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